Diviso in dieci punti, il Manifesto “La Responsabilità sociale d’impresa per l’Industria 4.0” è rivolto alle imprese che cambiano per rendere il Paese più sostenibile. A quelle aziende che guardano con interesse alla quarta rivoluzione industriale, all’acquisto di sistemi e software per migliorare la produttività in azienda, ma anche alla formazione, alla ricerca e ai vari ambiti dello sviluppo sociale, economico e ambientale, che devono essere considerati in maniera integrata, nonché ai processi che li possono accompagnare e favorire in maniera sostenibile. Ecco i principali capitoli del documento preparato da Confindustria:
- maggiore governance per la competitività;
- attenzione ai problemi sociali e ambientali;
- sostegno all’innovazione di modelli di business e strategie aziendali orientate al raggiungimento degli SDGs (Sustainable Development Goals) dell’Agenda 2030;
- promozione della formazione e della ricerca;
- supporto a politiche e sistemi di gestione per assicurare l’integrità dei comportamenti e contrastare la corruzione;
- individuazione di adeguati strumenti di politica economica;
- sviluppo di partnership pubblico-private e con il terzo settore.
I nuovi scenari mondiali impongono ormai un’attenzione più sistematica da parte di tutti gli attori economici: la sostenibilità e la responsabilità sociale, dunque, non sono esclusivamente corollari delle attività industriali, bensì leve gestionali e strategiche necessarie. E rappresentano driver centrali per diminuire i costi, incrementare la produttività, attrarre consumatori e investitori, cogliere opportunità di mercato. “La nostra è una chiamata all’azione dell’imprenditoria italiana, perché sostenibilità e innovazione sono i due pilastri dello sviluppo economico del Paese – spiega il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia – Non si tratta solo di una consapevolezza come cittadini, ma anche della necessità di un cambio di visione. Occorre infatti ragionare e continuare a lavorare su un differente modello di sviluppo, che alla sostenibilità e all’innovazione coniughi la responsabilità”, conclude il leader degli industriali. Con il Manifesto Confindustria ha voluto sdoganare una “visione”: non c’è antitesi ma coincidenza tra sostenibilità e competitività e sostenibilità e innovazione, due pilastri dello sviluppo economico del Paese. Non è un esercizio intellettuale, ma un documento in dieci punti (10 impegni concreti) rivolto alle imprese che cambiano, perché in un mondo dove l’innovazione è sempre più spinta, le imprese devono essere pronte a cogliere le opportunità del cambiamento. In Confindustria la Rsi è stata inserita nella delega per la politica industriale affidata al vicepresidente Giulio Pedrollo ed è stato costituito un apposito Gruppo Tecnico, incaricato di divulgare la tematica mediante tutta una serie di iniziative e attività. Fonte: La Repubblica