Il settore della macchina utensile chiuderà il 2018 in forte crescita, con un valore della produzione a quota 6.650 milioni di euro, +9,3% sul 2017. A presentare i numeri elaborati dal Centro Studi di Ucimu Sistemi per Produrre il presidente dell’associazione Massimo Carboniero: “Un risultato importante soprattutto perché viene dopo i valori record già registrati nel 2017, che vengono quindi confermati e superati”.
Bene l’export, meglio ancora il mercato interno
In crescita nel 2018 sono previsti tutti i valori fondamentali: l’export raggiungerà i 3.540 milioni (+4,6%), andando a rappresentare il 53,2% del totale delle vendite; ma a crescere sono soprattutto le consegne dei costruttori italiani sul mercato interno, che toccheranno quota 3.110 milioni (+15,2%). Sintomo questo di un mercato domestico parecchio dinamico: cresce infatti anche l’import a quota 1.960 milioni (+11,1%) e il consumo nazionale di macchine utensili finisce così per superare quota 5 miliardi (+13,6%). “Il valore del mercato interno è oggi pari al doppio di quello di quattro anni fa”, sottolinea Carboniero. “Il merito di questi numeri va ascritto sicuramente agli ordini acquisiti a fine 2017, ma anche ai risultati di un vivace secondo trimestre 2018“, spiega Carboniero. Da aprile a giugno infatti le consegne sono cresciute del 16,5% e quelle sul mercato domestico del 45,5% rispetto all’anno precedente. Conseguenza di questa dinamica positiva è un importante incremento del tasso di utilizzo della capacità produttiva, che è salito di due punti all’83,8%.
Conferma per il piano Impresa 4.0 e più incentivi alla formazione
“La domanda italiana, sostenuta dai provvedimenti di super e iperammortamento, si è attestata su livelli decisamente elevati. Anche in ragione di ciò è importante che i provvedimenti di iperammortamento e superammortamento siano confermati anche per il futuro”, ha detto Carboniero. “Accogliamo con favore l’impegno al rinnovo sia di super che di iper ammortamento che ha preso il Ministro dello Sviluppo Economico, ma attendiamo di sapere come sarà rimodulato. Ci auguriamo che queste misure siano toccate il meno possibile e siano prorogate di almeno un paio di anni per offrire alle aziende manifatturiere un orizzonte più lungo per gli investimenti”. Sull’ipotesi di introdurre nuove aliquote e scaglioni per l’iperammortamento, Carboniero si è detto favorevole “se aliquote e tetti sono quelli che abbiamo visto nelle bozze, cioè 280% fino a 500 mila euro e 250% fino a 10 milioni”. Poi ha aggiunto che se da un lato è positiva l’idea di incentivare la piccola e media impresa, non va però dimenticato che spesso sono le grandi aziende i “motori dell’innovazione” in grado di trainare l’intera filiera. Carboniero ha poi parlato della formazione. “Chiediamo provvedimenti adeguati a sostenere la necessaria attività di formazione legata all’introduzione e diffusione delle nuove tecnologie nelle fabbriche italiane. La competitività della nostra manifattura non dipende solo dalle macchine ma anche e soprattutto dagli uomini che dovranno utilizzarle, programmarle e farle funzionare. Per questo chiediamo che il provvedimento dedicato alla formazione, così come definito nel programma Impresa 4.0, sia perfezionato. A nostro avviso, il credito di imposta al 40%, attualmente applicato al solo costo del lavoro del personale coinvolto nella formazione, dovrebbe essere esteso anche al costo dei corsi e dei formatori impiegati, che è poi la spesa più gravosa per le PMI”. Fonte: InnovationPost 03/10/2018