Il business cresce grazie ai software per l’industria 4.0. Questo è quanto emerso durante l’ultimo congresso bresciano organizzato dalle associazioni di settore. “Il comparto valvole e rubinetterie sta attraversando un momento positivo, e il valore degli investimenti nel 2018 è destinato ad aumentare trainato dal piano 4.0”. Queste le parole di Ugo Pettinaroli presidente dell’Avr (Associazione valvole e rubinetti) e di Ceir (Center for Exhibition Industry Research). Le due associazioni hanno promosso il “Ceir Congress 2018” tenutasi nell’Hotel Saoy di Gardone Riviera, con la presenza di alcune importanti aziende bresciane quali Carlo Gnutti, Almag e Rubinetterie Bresciane, e 12 nazioni del mondo rappresentate. Realtà che si sono sviluppate anche grazie all’inserimento di software per l’industria 4.0 nella catena produttiva. Tra i tanti argomenti affrontati, le innovazioni riguardanti il settore, la revisione sulla direttiva quadro relativa all’acqua potabile e la direzione degli investimenti a livello nazionale e globale. Il preconsuntivo 2017 su valvole e rubinetterie ha segnato una produzione pari a 7,285 miliardi di euro che equivale a un incremento del 4,1% rispetto all’anno 2016 (6,995 miliardi di euro) e prevede un’ulteriore rialzo dell’1,8% nel 2018. Le esportazioni, invece, sono in leggero calo passando da 4.46 miliardi a 4.44 miliardi di euro (- 0,4% su base annua), tuttavia è imminente una netta crescita nel corso di questo esercizio (+3,3%). Gli occupati nel territorio italiano sono cresciuti da 27,180 a 27,285 (+0,4%), così come per gli investimenti, nonostante il clima di incertezza generale: da 88,5 milioni di euro a 98,5 milioni di euro (+ 11,3%), con possibilità di altro miglioramento nel 2018 a 112 milioni di euro. Il presidente Pettinaroli prosegue constatando che “Nonostante il clima di generale incertezza, si tratta di numeri positivi che ci danno fiducia per il futuro; principalmente per il settore di rubinetteria industriale, sanitaria e per il riscaldamento dove l’Italia occupa una solida posizione su tutti e tre settori: spinta in particolare dal territorio Bresciano e il Novarese”. Un altro argomento di interesse è quello sulle esportazioni; dove al primo posto nella classifica, figura l’Arabia Saudita, con ben 152,5 milioni di euro nel 2017 che segna un incremento corposo rispetto all’anno precedente (+24,7%). Perdono il primato gli Stati Uniti, che slittano al terzo posto con 138,8 milioni di euro (-32,5%), battuti anche dalla Germania a 146,8 milioni, altro Paese dove si registra un calo pesante (-27,1%). L’Unione europea rimane comunque l’area di sbocco più importante con il 36%, seguita a solo un punto percentuale dall’Asia. Consistente invece la differenza con l’America Settentrionale e i Paesi europei non Ue fermi al 9%. Oggigiorno un’azienda può crescere solo se intraprendere un percorso verso la 4à era industriale, affidandosi ad innovativi software per l’industria 4.0. Fonte: Bresciaoggi, 12/06/18