Anche grazie ai software per l’industria manifatturiera, Brescia si trova sul tetto d’Europa. Gli ultima dati la definiscono all’avanguardia nel sistema industriale italiano e fiore all’occhiello per l’export, la manifattura green, l’innovazione ma anche calamita per gli investimenti industriali dall’estero e a sua volta grande investitrice globale. È questa la fotografia scattata alla Brescia industriale da una ricerca dell’Aib, della Fondazione Edison e dalla Fondazione Symbola che vuole raccontarne i primati ma soprattutto intende proporsi come un modello.
«Se come ha fatto Brescia, si scommette su innovazione e qualità, sulla forza dei territori – si legge nella prefazione della ricerca – se si punta su ricerca e sostenibilità e si imbocca la via dell’economia circolare, l’Italia può giocare un ruolo da protagonista».
Il dato di fatto è che Brescia con le sue Pmi, i 156 mila addetti e gli oltre 10 miliardi di valore aggiunto nel settore industriale, è la terza provincia a livello europeo. Un primato che merita di essere confermato. Insomma, il 2016 è stato all’insegna del recupero e anche la cassa integrazione è calata. I dati dello scorso anno sono di buon auspicio indicando un recupero (+3,2%) della produzione industriale nel comparto manifatturiero confermato dall’utilizzo degli impianti che ha raggiunto quota 75%. Positivi i segnali anche nel settore dei servizi alle imprese che mostra un recupero del fatturato e del portafoglio ordini. Dinamico anche il commercio con l’estero: «nei primi nove mesi dell’anno il nostro export vale 10,8 miliardi di euro – ha sottolineato Bonometti -, un livello di assoluta eccellenza, a conferma della capacità dei nostri imprenditori che, anche negli anni più difficili della crisi, non hanno mai smesso di investire in innovazione per migliorare la qualità, la sostenibilità e la competitività dei loro prodotti sui mercati internazionali. Certo – ha ricordato il presidente di Aib – non mancano elementi di incertezza, a cominciare dal contesto globale, ma per il 2017 si prevede una crescita dell’economia mondiale e quindi non manca un cauto ottimismo». E il Piano Industria 4.0 assicura nuove opportunità per le aziende, soprattutto quelle che puntano a migliorare la produzione con software studiati per l’industria manifatturiera. Fonti: Corriere della Sera, 15 dicembre 2016; Bresciaoggi, 2 febbraio 2017